Attraverso il test sierologico è possibile individuare le persone che sono entrate in contatto con il virus e hanno sviluppato anticorpi, anche in assenza di sintomi. I test sierologici sono quindi uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità.
Esistono 2 tipologie di test sierologici: qualitativi e quantitativi.
La sostanziale differenza sta nella metodologia di analisi:
- I test qualitativi sono test rapidi, in cui è sufficiente una goccia di sangue, che viene esaminata in un kit portatile e si ottiene riscontro immediato, esattamente come avviene nel caso del test autodiagnostico di gravidanza che rileva l’ormone hCG nell’urina.
- I test sierologici quantitativi, invece, richiedono un prelievo di sangue e uno specifico analizzatore in dotazione alle strutture sanitarie.
I test quantitativi dosano due classi anticorpali:
- IgM: prodotti nella fase iniziale, solitamente appaiono al 4°-6° giorno dalla comparsa dei sintomi della malattia e, dopo qualche settimana, scompaiono;
- IgG: prodotti più tardi (9°-12° giorno), rimangono all’interno dell’organismo per periodo più lungo.
A oggi sono diversi i test sierologici quantitativi che hanno ottenuto l’EUA (Emergency use authorization) dalla Food and “Drug Administration” americana e possono essere utilizzati in tutto il mondo.
Il nuovo test sierologico DiaSorin, utilizzato presso i nostri laboratori, è predisposto per riconoscere gli anticorpi IgG diretti contro i domini S1 e S2 della proteina “spike” del virus SARS-CoV-2, selezionati per la capacità di fornire specificità per SARS-CoV-2 rispetto agli altri Coronavirus.
Un risultato negativo agli anticorpi non può completamente escludere l’infezione poiché potremmo trovarci nel cosiddetto periodo finestra, cioè la fase di incubazione del virus.
In caso di diagnosi positiva, se la persona non è stata testata in passato, va sottoposta a tampone naso-faringeo possibilmente entro le 24 ore successive alla comunicazione del risultato del test sierologico. In attesa del risultato del tampone, il Dipartimento di Prevenzione può emanare un provvedimento di isolamento domiciliare, sulla base del quale il medico di medicina generale può rilasciare un certificato per l’assenza dal lavoro. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.