L’adozione su larga scala di abitudini alimentari e stili di vita non compatibili con un buono stato di salute, insieme all’impossibilità di definire in modo chiaro ed univoco le intolleranze alimentari, hanno portato negli ultimi anni alla diffusione dell’idea che la maggior parte dei disturbi fisici, ed a volte anche psichici, possa essere dovuta ad una qualche forma di intolleranza alimentare.
A ciò è seguita una vera e propria esplosione nel numero di test diagnostici non scientificamente validati che promettono di individuare l’intolleranza risolvendo così ogni problema di salute.
Al momento, l’unico test diagnostico per le intolleranze alimentari con evidenze scientifiche è il test per il dosaggio degli anticorpi di classe IgG per il quale esistono dati in letteratura scientifica che ne stabiliscono, in casi specifici, l’efficacia. Questo test è utile solo se eseguito con tecniche opportune e controllate e se erogato esclusivamente a pazienti rigorosamente selezionati su base clinica.
Ogni risultato ottenuto con questo test, così come quelli ottenuti con i test convenzionali per la diagnosi di allergie alimentari, deve essere verificato e confermato mediante una dieta di eliminazione seguita da un test di provocazione (reintroduzione dell’alimento per conferma).
Negli ultimi tempi sono stati prodotti numerosi test per la determinazione delle IgG4 che promettono di diagnosticare le intolleranze alimentari in modo più specifico.
Le immunoglobuline di classe G (IgG), difatti, sono ulteriormente suddivise in quattro sottoclassi denominate IgG1, IgG2, IgG3 e IgG4. È necessario però chiarire che quest’ultima sottoclasse rappresenta meno del 6% degli anticorpi IgG totali e che differisce funzionalmente dalle altre sottoclassi per via della scarsa attività infiammatoria.
Dal momento che i test per le intolleranze alimentari hanno come obiettivo proprio quello d’identificare alimenti che siano in grado di causare infiammazioni e di conseguenza innescare reazioni a esse correlate, test specifici che ricercano unicamente anticorpi IgG4 limitano ampiamente la capacità di determinare quali alimenti siano realmente in grado di causare reazioni avverse nel paziente.
Quindi, la rilevazione analitica delle sole IgG4 non è considerata attendibile per la ricerca delle intolleranze alimentari e nel caso si sospetti di disturbi legati all’alimentazione, è consigliato un test diagnostico specifico e affidabile che ricerchi le IgG totali.
Il test EUROIMMUN utilizzato presso i nostri laboratori dispone di un test multiparametrico con tecnica di Immunoblot, unico sul mercato, che permette il dosaggio contemporaneo delle IgG dirette contro 108 o 216 alimenti. A differenza dei comuni kit con tecnica Elisa, il test EUROIMMUN garantisce una maggiore specificità che riduce drasticamente la possibilità di cross-reazioni tra i diversi alimenti.
Il paziente interessato al test può eseguire un semplice prelievo di sangue tutti i giorni dal lunedì al sabato senza prenotazione. Per costi e orari chiamare direttamente i nostri laboratori.