Il colesterolo è un alcool appartenente alla famiglia degli steroli (complesse molecole solubili nei grassi),presente in tutti gli organismi animali, quindi anche nell’uomo, indispensabile per lo svolgimento di numerose funzioni vitali, come la sintesi della vitamina D, l’assorbimento del calcio, e dei grassi introdotti con la dieta e la produzione di alcuni ormoni (testosterone ed estrogeni). La maggior parte del colesterolo presente nel sangue è prodotta dal fegato, il resto è presente negli alimenti di origine animale. Il colesterolo ingerito con gli alimenti viene assorbito nell’intestino dove viene incorporato in piccole particelle che passano nel sangue per raggiungere tutti i tessuti e gli organi. Per il passaggio nel sangue, il colesterolo usa delle lipoproteine:
- HDL (lipoproteine ad alta densità): sono lipoproteine che circolano nel sangue, recuperano il colesterolo in eccesso e lo trasportano al fegato e vengono anche dette spazzini. Il colesterolo associato alle HDL è detto colesterolo buono.
- LDL (lipoproteine a bassa densità): portano il colesterolo in tutti i tessuti e organi. Il colesterolo associato alle LDL viene detto cattivo. Esso diventa dannoso quando è in eccesso poiché tende a depositarsi sulle pareti delle arterie ostruendo la normale circolazione sanguigna con un aumentato rischio di malattie cardiovascolari.
I valori di colesterolo nel sangue dovrebbero essere:
Colesterolo totale < 200 mg/dl
Colesterolo LDL < 130 mg/dl
Colesterolo HDL > 60 mg/dl
Quando il colesterolo nel sangue supera i valori soglia, si parla di IPERCOLESTEROLEMIA che può essere FAMIGLIARE, quando si parla di un difetto genetico nel meccanismo di regolazione o SECONDARIA che può essere anche associata all’aumento di altri grassi, i trigliceridi. Ciò si verifica nell’iperlipemia famigliare combinata e anche in questo caso si assiste a un aumento del rischio cardiovascolare. Altre volte, invece, l’incremento di colesterolo rappresenta la conseguenza di altre patologie. È quanto capita, per esempio, nei casi di cattivo funzionamento della tiroide e nel corso di certe affezioni renali. Anche nel diabete si ha un’alterazione dei livelli di grassi nel sangue. Di solito si tratta di un aumento dei trigliceridi e di una diminuzione del colesterolo HDL; più raramente può esserci anche un incremento del colesterolo LDL.
Per tenere sotto controllo i livelli plasmatici di colesterolo è necessario limitare i cibi ricchi di grassi animali (burro, uova, formaggi, carni grasse), utilizzare come condimento olio di oliva, di girasole, di mais o di germe di grano, preferibilmente a crudo. Preferire le cotture a vapore o senza condimenti. Aumentare il consumo di alimenti ricchi di fibre (cibi integrali, verdura, frutta e legumi) e di pesce azzurro. Moderare il consumo di alcool. Ovviamente è necessario associare ad una corretta alimentazione uno stile di vita salutare, facendo attività fisica e smettendo di fumare.
Tutte queste misure non solo permettono di ottenere un calo dei livelli del colesterolo LDL, ma favoriscono, inoltre, un aumento del colesterolo HDL, un calo dei trigliceridi, un abbassamento dell’ipertensione arteriosa e una riduzione del rischio di diabete.
Quando poi la dieta non permette di tenere sotto controllo i valori del colesterolo, è possibile ricorrere ad una terapia farmacologica. Esistono ormai in commercio numerosi farmaci che hanno mostrato una elevata utilità terapeutica, riducendo l’accrescimento dei danni provocati dall’aterosclerosi a livello delle coronarie e diminuendo notevolmente il rischio d’infarto e le morti per infarto in coloro che già sono sofferenti di cardiopatia ischemica.